17 Gennaio 2015
Batterio Gram negativo appartenente alla famiglia delle Enterobatteriacee. I membri di questa famiglia sono patogeni ubiquitari che infettano un’ampia varietà di mammiferi, uccelli, rettili ed insetti. Sebbene siano primariamente patogeni intestinali, possono causare patologie sistemiche ed essere isolati dal sangue e da altri organi.
Appartengono ad una singola specie, Salmonella enterica della quale esistono più di 2400 sierotipi; i sierotipi riconosciuti come maggiormente patogeni per gli animali e l’uomo sono S. ser. choleraesuis, S. ser. Arizonae, S. ser. Enteritidis e S. ser. Tiphimurium.
Le più comuni fonti di infezione sono rappresentate da acque e cibi contaminati (soprattutto carni crude) ed il gatto è molto più resistente del cane nei confronti di questi batteri, e ciò giustifica la minore frequenza con la quale il batterio viene isolato da questi animali.
La patologia nel cane e nel gatto è molto più frequente di quanto ci si possa aspettare: nel cane il batterio è stato isolato da campioni fecali di animali clinicamente sani con una percentuale che oscilla dall’ 1% al 36% mentre nel gatto va dall’ 1% al 18%.
I cuccioli ed i gattini sono maggiormente sensibili all’infezione rispetto ai pazienti adulti ed anche alcune condizioni nutrizionali giocano un ruolo importante: soggetti obesi o sovralimentati manifestano infatti una minore resistenza, così come quelli sottoposti a stress dovuti ad ospedalizzazione, interventi chirurgici, anestesie e terapie mediche; maggiore sensibilità è stata inoltre riscontrata in femmine in gravidanza alimentate con diete povere di metionina o colina.
Inoltre la riduzione delle difese immunitarie dell’ospite che intervengono in corso di malnutrizione, patologie maligne e l’utilizzo di terapie con glucocorticoidi, favoriscono l’incremento di severe forme cliniche.
Le terapie antibatteriche inoltre, riducono la resistenza alla salmonellosi e prolungano il corso della malattia.
SEGNI CLINICI
Variabili, in relazione al numero di microrganismi infettanti, allo stato immunitario dell’ospite e ad eventuali patologie concomitanti.
Nelle forme prettamente enteriche, i sintomi possono variare e rendersi clinicamente manifesti in 3/5 giorni dall’esposizione; nei cuccioli e nei gattini si può avere febbre (40° – 41,1°), inizialmente astenia ed anoressia, seguite poi da vomito, dolore addominale e diarrea, che può essere da acquosa a mucoide con ematochezia nei casi più severi. I casi di batteriemia ed endotossiemia si verificano nei soggetti molto giovani o in animali con forme di immunosoppressione e sono caratterizzati da febbre persistente in assenza di segni gastrointestinali.
DIAGNOSI
Deve essere sospettata in tutti i casi di patologie gastrointestinali acute o croniche. L’isolamento del batterio consente di emettere una diagnosi definitiva (associato ad uno screening ematochimico che, nei casi di maggiore gravità evidenzierà, tra l’altro, linfo e neutropenia con spostamento a sinistra, e la presenza di linfociti tossici).
Gli animali sottoposti a terapia non possono essere considerati “guariti” fino a quando colture successive eseguite a distanza di 2 – 3 settimane non risultino negative.
TERAPIA
Il nostro laboratorio è in grado di offrirti la diagnosi colturale della Salmonella attraverso l’impiego di terreni selettivi; è sufficiente fornire un campione di feci fresche.
Dr. Daniela Prina DVM
Bibliografia: Greene “Infectious deseases of the dogs and the cats” fourth ed.